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ERNIA DEL DISCO
Per ernia del disco s’intende la migrazione del nucleo polposo attraverso le fibre dell’anulus e la sua eventuale espulsione al di fuori di esse. La migrazione del nucleo polposo comporta sia una compressione meccanica delle strutture nervose sia una reazione infiammatoria con liberazione di vari fattori biochimici (prostraglandine, leucotrieni,etc.), responsabile dell'irritazione della radice nervosa e del conseguente sintomo doloroso e funzionale. L'ernia discale può verificarsi in qualunque tratto della colonna vertebrale, ma la sua frequenza è nettamente prevalente nel tratto lombare, seguita a notevole distanza dal tratto cervicale; l'ernia dorsale è rara. A livello lombare gli spazi tra le vertebre L4-L5 e L5-S1, (L sta per lombare e S per sacrale), sono interessati nel 95% dei casi, con una quota rispettiva del 45% e 50%, mentre lo spazio L3-L4 incide per il 5% circa. L'ernia del disco può provocare dolori lombari, ("colpo della strega", lombalgia), oppure dolori radicolari, (agli arti inferiori: sciatalgia, cruralgia; agli arti superiori: brachialgia), così definiti poiché derivanti dalla stimolazione delle "radici" nervose che fuoriescono dalla colonna vertebrale. L'ernia, agendo come "corpo estraneo", tocca o comprime la radice, scatenando così il dolore ("conflitto disco-radicolare"); nei casi più gravi, la compressione può provocare disturbi della sensibilità, (formicolii, sensazione di arto "ovattato", ecc.), o un progressivo deficit di forza in quelle parti del corpo i cui nervi provengono dalla radice compressa. |
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CLASSIFICAZIONE Sede: Le ernie del disco lombari vengono distinte in base al livello del disco il cui nucleo è erniato(ad es. L4-L5), alla posizione dell’ernia all’interno del canale vertebrale(mediana = centrale, paramediana = lievemente spostata verso un lato etc.), alla fuoriuscita dai limiti dell’anulus (espulsa) o meno (contenuta), alla rottura del legamento longitudinale posteriore e in base alla migrazione in senso caudale (il basso) o craniale (l'alto). Viene definita mediana un’ernia sita centralmente all’interno del canale vertebrale, paramediana un’ernia che risulta all’interno del canale vertebrale ma spostata più lateralmente fino all’origine del forame intervertebrale, intraforaminale un’ernia che occupa il forame intervertebrale e extraforaminale un’ernia al di fuori del forame intervertebrale.
MORFOLOGIA:
L’ernia discale viene definita contenuta e PROTRUSA quando il nucleo polposo interrompe parzialmente le fibre dell'anulus fibroso mostrando ampio raggio; il grado maggiore di fuoriuscita del disco viene definito ernia estrusa che puo' essere a sua volta contenuta od espulsa a secondo se il tessuto discale viene ancora trattenuto dall'anulus fibroso (contenuta) o se fuotiesce completamente (espulsa). Nel caso che venga espulso, il tessuto discale può migrare in alto od in basso e verra circondato (sequestrato) da fenomeni infiammatori che cercheranno di riassorbirlo.
La migrazione di un’ernia del disco lombare è un evento frequente. Il frammento di disco espulso può migrare in diverse direzioni. Più frequentemente la migrazione avviene in senso caudale (il basso) . La migrazioni in senso prossimale (ernia espulsa risalita) può essere responsabile di severe sindromi neurologiche. La migrazione può avvenire anche attorno al sacco durale portando l’ernia a contatto con il legamento giallo (ernia retrodurale o migrata posteriormente). La migrazione attraverso il sacco durale all'interno del quale giaciono le strutture nervose (ernia intradurale) è rarissima. La posizione assunta dall’ernia all’interno dello speco vertebrale ha un grande significato clinico perché determina sia il quadro di presentazione della patologia, sia l’eventuale approccio chirurgico. Un’ernia laterale (intraforaminale o extraforaminale) comprime la radice emergente dal livello del disco erniato. Un’ernia centrale (mediana) può comprimere radici che emergeranno da livelli sottostanti il disco erniato(vedi figura sotto). Inoltre le ernie del disco laterali (intra-extraforaminali) spesso necessitano di un approccio chirurgico molto più laterale attraverso lo spazio tra i processi trasversi.
per la descrizione e la terminologia da utilizzare in diagnostica per immagini, potete consultare l'articolo specifico contenuto nel nostro sito. Dott. Sergio De Bac |
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