Le cronache sanitarie sono state in questi giorni di nuovo occupate dai timori legati alla comparsa in Italia di 2-3 casi di influenza da virus H7N7. Ricordiamo che il virus influenzale può essere presente in altre specie ( uccelli, maiali, polli ) e combinandosi con quello umano dare origine a una nuova entità biologica che può essere patogena per l’uomo. In questo caso trova la popolazione non protetta perché si tratta di un virus diverso da quelli che hanno circolato in precedenza e quindi capace di provocare molti casi della malattia, a volte a tipo epidemico. Quindi preoccupazione se non addirittura allarme in molte persone che si preoccupano al di là del necessario, che arrivano all’astinenza dal consumare la carne e le uova dell’animale da dove il virus si è diffuso.
In quest’ultimo caso niente di tutto questo. Si tratta di un virus solo degli uccelli che originatosi in oriente è stato casualmente trasportato da anatre selvatiche che trasmigrano in occidente, infettando alcuni allevamenti in Emilia-Romagna. I due-tre casi cui abbiamo accennato si sono verificati in addetti a questi allevamenti con qualche linea di febbre e arrossamento alle congiuntive, sintomi modesti e addirittura inusuale, quest’ultimo in corso d’influenza. Si tratta di un virus incapace di dare la malattia tipica nell’uomo e soprattutto non in grado per sua costituzione biologica di trasmettersi ad altri individui.
L’unico provvedimento è stato preso dal servizio veterinario con la soppressione dei polli appartenenti agli allevamenti colpiti. Nessun intervento si è reso necessario per le persone della zona colpita, né di prevenzione né tampoco di terapia. E soprattutto non è stata proposta alcuna limitazione di tipo alimentare, il consumo di uova deve continuare nella stessa misura di prima.